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Incontri con l’autore al Carducci 76

Il milieu culturale cattolichino concede segni di risveglio, in concomitanza con l’arrivo della Primavera. Segnalo infatti un interessante ciclo di conferenze che si terranno nella prestigiosa cornice dell’Hotel Carducci 76 a Cattolica.

“Il primo obiettivo,” come amabilmente mi segnala Lara Badioli, curatrice del progetto, “è aprire le porte di un luogo così bello, unico, gradevole come il Carducci76 al pubblico locale. Desideriamo, continua Lara, che questo luogo fuori dal tempo sia “vissuto” e apprezzato anche da chi abita a pochi metri. Le occasioni per farlo dovranno essere pertinenti con la sua poesia, tuttavia la piacevole informalità e il calore che vi si riscontra metteranno a proprio agio tutti coloro che parteciperanno all’evento.

Sicuramente l’iniziativa che avrà più risalto tra le altre (cena legata al tango, serate musicali con duo jazz…) durante questa conferenza stampa è la presentazione di due volumi Mondadori il 6 e il 20 Aprile.

Abbiamo selezionato dei testi che potessero rispecchiare la nostra natura e quindi che toccassero argomenti come la musica, la poesia, il design, la moda…(allego la locandina).Momenti musicali intratterranno l’ospite dopo l’incontro con l’autore.
Quale modo migliore per passare un paio d’ore della domenica pomeriggio, con musica, cultura, storie interessanti e passionali…(l’amore tra Miles Davis e Juliette Greco, ho già letto il libro, è veramente coinvolgente).”

Queste le due conferenze in programma al Carducci 76:

DATA 6 APRILE 2008 “Miles E Juliette” di Walter Mauro, relatore Drudi Mauro, scrittore e musicista (accompagnamento musicale Sig. Belemmi tromba e Sig. Cloude Maarek pianoforte)
DATA 20 APRILE 2008 – “Simonetta-La prima donna della moda italiana” – Caratozzolo Vittoria Caterina, Clark Judith, Frisa Maria Luisa – Relatore Mario Lupano, Presidente del corso di laurea specialistica in sistemi e comunicazioni della moda del Dams, sede di Rimini.

Il mio umilissimo consiglio è quello di non mancare questa rara occasione di coniugare bellezza (il Carducci 76 è uno degli hotel più affascinanti costruiti negli ultimi anni in Riviera) a cultura e informazione.

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L’uomo che cammina

Da qualche anno a Cattolica c’è un uomo che cammina. E non si ferma mai. E’ un omino minuto, magrissimo, biondo, con una chioma stempiata e fluente, lanosa e quasi cotta dalle intemperie a cui è esposta, due occhi chiari che vedono e accolgono le distanze in attesa.
Lo si vede scarpinare per chilometri e chilometri, seguendolo oziosamente con lo sguardo mentre ci si trova in fila con l’auto, oppure distrattamente cogliendolo con la coda dell’occhio mentre si è infervorati in una discussione ad un tavolo del Bar Peledo’s, oppure trovandocelo di fronte mentre si sta faticosamente traslando la gravosissima spesa uscendo dal supermercato Diamante. Lo si incontra dappertutto. Lungo lo stradone che conduce a San Giovanni in Marignano, in Viale Carducci, in Viale Dante, sul lungomare Rasi Spinelli, in Piazza Primo Maggio, nel bel mezzo del Parco della Pace, in via Macanno, in Via Mazzini, davanti a Palazzo Mancini, davanti alla fioriera di Piazza Nettuno, in Via Curiel, in Via Corridoni, in via Prampolini, in Via Verdi, in piazza De Curtis, in Via Del Prete, in Via Matteotti, in Via Malatesta, mentre circumnaviga la rotonda “Welcome To Cattolica”, mentre dribbla le panchine di Piazza del Mercato (e non accenna a intenerirsi sulle note macinate in sottofondo da un Bocelli panteistico), mentre procede spedito sulla banchina del Porto puntando la Capitaneria per poi virare improvvisamente e strambare sullo Squero, mentre percorre l’anello intorno allo Stadio Calbi descrivendo un’orbita perfetta e lineare, come una Luna di Euclide.
Questo lungo elenco di toponimi, che a prima vista potrebbe passare per un noioso stradario di Cattolica, rappresenta in realtà il corpus dei miei ultimi personali avvistamenti dell’uomo-che-cammina che ho morbosamente iniziato ad annotare da tre mesi a questa parte.
Ma chi è l’uomo-che-cammina? Perchè non si ferma mai?
Inizialmente ricordo che l’uomo-che-cammina aveva fatto il suo debutto come uomo-che-pedala. Migrava disinvoltamente da una bici all’altra, a seconda della contingenza e del tipo di lucchetto, non curandosi certo del modello. Credo che più di un cattolichino si sia ritrovato a inseguirlo forsennatamente al grido di: “molla la mia bici, brutto #### [censura]”.
Poi dopo il periodo dello spinning l’upgrade al trekking estremo.
“E cammina cammina…”
Ciao uomo-che-cammina, continua a vegliare sulla città, continua a giustificarne l’essenza masticandola palmo a palmo, continua a volare tra i marciapiedi e a farci sentire fermi.
Immobili.
Mentre tu passi veloce e non ci guardi neppure.