Un mese di assenza.
Un mese di traumi ferragostani e fuochi d’artificio in fieri.
Un mese di folla in bermuda e auto da posteggiare.
Un mese di camerieri bizzosi.
Un mese di scartafacci da vergare.
Un mese di ombrelloni all’orizzonte.
Un mese di sabbia e gelosie.
Un mese di “scusi, per l’autodromo?”.
Un mese di aperitivi sprite-trebbiano-campari.
Un mese di vita archiviata.
Un mese di aria condizionata dentro la pelle.
Un mese di sorrisi precotti.
Un mese di Sergio e la sua ragazza di 26 anni.
Un mese di faide calabresi.
Un mese di wi-fi regalato alla ionosfera.
Un mese di battaglie invisibili su Google.
Un mese di pagerank negato.
Un mese di Winnie Pooh e di pc usurpato da Elmore.
Un mese di sofismi sul maltempo.
Un mese di mugugni sul maltempo.
Un mese di “domani han messo il sole”.
Un mese di tariffe all-inclusive e quasi-inclusive.
Un mese di chiavi tintinnanti.
Un mese di sussurri nell’ombra e di cospirazioni sventate.
Un mese di lotta titanica con la schiuma della spina.
Un mese di posteggi crudeli e auto segregate.
Un mese di baci sopiti.
Un mese di “salvelox”, “sbidiguda”, “antani” e “andicapo di altitudine”.
Un mese di sogni sudati.
Un mese di pesci sventrati e pane grattato.
Un mese.
Rieccomi.
Tutto intero o quasi.
Un Lazzaro di cartapesta.
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