Maggio sta per finire ed è tempo di tracciare qualche bilancio turistico. La prima sensazione a pelle è che ci sia davvero poca gente, parlando francamente. Tempo fa questo era il mese dei tedeschi e per le strade della Regina si faticava a sentire parlare in italiano per la Pentecoste. Ora invece i teutonici sono come fantasmi che si aggirano tra ricordi di birre e memorie di chiassose serate in compagnia di qualche istrione romagnolo che diabolicamente riusciva ad intrattenerli con il suo tedesco biascicato e le sue battute solari.
Ho fatto un giro al mare partendo dal Lido delle Sirene, di fronte al mio hote, fino ai bagni 7 di mio cognato. Oggi è stato un pomeriggio caldo e assolato che invogliava a cercare refrigerio in riva all’Adriatico. Una passeggiata quasi catartica, senza confusione nè vocio di marmocchi scatenati, nè tantomeno gente che ti pressava da ogni lato per sopravanzarti in passerella. Tutto calmo, silente, in una parola: invernale. Guardando verso la spiaggia gli ombrelloni erano delle mosche bianche e s’incontravano davvero pochi sparuti turisti. Tedeschi poi neanche l’ombra. Di solito sono ben riconoscibili per la loro idiosincrasia per il sole e per il loro continuo anelito a bagnarsi per cercare refrigerio dalla canicola. Ebbene in mare non si vedeva nessuno e sebbene fosse relativamente calmo le onde continuavano ad infrangersi un po’ desolatamente sulla battigia.
E così me ne sono tornato in hotel e ho pensato che il nostro lavoro di operatori turistici sta rispecchiando il volto di una crisi che sta lentamente investendo ogni settore economico. L’assenza dei turisti tedeschi lascia completamente sguarnito il mese di maggio. Sicuramente il prossimo weekend ci sarà subito da rifarsi perchè sono numerosissime le richieste e le prenotazioni per il ponte del 2 giugno. Ma è una sorta di palliativo, una specie di pillola zuccherata che non addolcisce il boccone amaro per tanti albergatori, molti dei quali hanno preferito tener chiusi i loro hotel nel mese di maggio piuttosto che dover aprire strutture che richiedono alti costi di gestione per ospitare magari quattro gatti. E come dar loro torto?