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Hotel Boston Memorie

Amarcord

Amarcord, ovvero: “mi ricordo”.
Mi ricordo quando si era in braghine di tela e il mondo dei grandi sembrava alto e irraggiungibile… l’albergo era tutto il nostro mondo… Io e mia sorella Laura ci industriavamo a vendere vecchie copie di Topolino, Geppo, Tiramolla e il Corriere dei Piccoli, su un paio di cassette di legno per la frutta rovesciate e con un lenzuolino bianco come apparecchiatura, di fronte al vecchio dondolo (quanti amori sono nati su quel dondolo!), sul marciapiede di Viale Carducci, in quella che era nientemeno che “la terrazza al piano terra” dell’Hotel Boston. Quante contrattazioni su quei giornalini e quanti ponderati e sofferti scambi con qualche rarissima figurina Panini!
Mia sorella era molto piĆ¹ inflessibile di me per quel che riguardava il prezzo di copertina, per me c’era invece sempre spazio per uno sconto “sociale”, a seconda del tipo di cliente: che fosse un bambino (un buon 25% di sconto), un adulto (prezzo pieno) o financo un insegnante di scuola che ci veniva a trovare e non rinunciava a un Tex (prezzo maggiorato di un 40% -50%, a seconda della materia insegnata).